Accordi Italia-Libia: possiamo ancora essere complici?

da Nov 2, 2019News

È cresciuta in modo importante la consapevolezza della disumanità degli accordi in essere con il governo libico; in particolare, gridano davanti alle nostre coscienze le immagini e le testimonianze di ciò che è accaduto e sta accadendo nei lager, dei naufraghi e dei sopravvissuti nel tratto di mare che separa la Libia dall’Italia, delle persecuzioni dirette contro chi quelle vite vorrebbe salvare e quelle torture risparmiare.

Non ci siamo dimenticati, né lo potremo mai fare neppure lo volessimo, dei simboli di questo genocidio collettivo: il ragazzo in fondo al mare con la pagella nella tasca ma anche gli insulti a Carola Rackete sono scene che ci umiliano nel profondo della nostra anima e ci continuano ad interrogare sulla nostra ignavia.

Oggi al Governo ci sono forze nelle quali abbiamo riposto delle speranze di riscatto del nostro onore e della nostra dignità; ebbene a loro chiediamo con tutta la voce che abbiamo di chiudere immediatamente tali accordi e così impedire che il massacro di migliaia di persone continui non solo impunito ma addirittura agevolato dal nostro paese.

Siamo consapevoli che l’attuale Governo si regge sul senso di responsabilità di queste stesse forze che stanno difendendo la nostra democrazia dalla mortale minaccia totalitarista della destra fascista anche a costo di compromessi, rinunce, ritardi; ma esiste un confine oltre il quale il prezzo da pagare è troppo alto e comporta il diventare complici e istigatori di crimini contro l’umanità esattamente come coloro dai quali invece è nostro imperativo distinguerci.
Siamo anche convinti che la revisione degli accordi di per sé non migliori la situazione, che con assoluta urgenza necessita piuttosto di una radicale revisione della normativa vigente nei principi e nelle regole, di investimenti reali e strutturali in accoglienza, sviluppo e cooperazione, di una carica culturale che sradichi il razzismo dal nostro vivere quotidiano; ma il rinnovo degli accordi minerebbe la credibilità delle dichiarazioni di agire in questa direzione.

E’ in definitiva importante, a nostro parere, che le forze nelle quali confidiamo definiscano, dichiarino e perseguano con coerenza e determinazione una nuova linea politica, più aderente al dettato costituzionale e più lungimirante nel costruire una società più pacifica e florida.

Attorno a questa linea il consenso andrà costruito, non inseguito, senza paura di perdere delle persone per strada perché altre aderiranno al progetto e lo faranno con impegno personale e convinzioni ideali tali da garantire fedeltà e capacità di aggregazione.